Il 7 Novembre 2009 al 28 Divino Jazz di Roma approda StableMates Project Quintet - BOP Night: Michele De Vito al sax tenore, Olivier Berney alla tromba e al flicorno, Notker Eberle alle tastiere, Gigi Rossi al contrabbasso e Paolo Amarisse alla batteria, accomunati dalla passione per il periodo d’oro dell’interazione tra cultura Hardbop e creatività individuale degli anni ’60, abbandonano i soliti standards scegliendo composizioni più intricate ma meno eseguite come “Stablemates” o “Dear John” di Freddie Hubbard.
Nel primo set si nota in particolare “Everything happens to me” di Hubbard: Amarisse tiene il tempo battendo e spazzolando sui piatti, il suono della tromba di Berney è squillante ed energico in contrasto col sax morbido di De Vito; Eberle regala un assolo dal sound dolce e cristallino. “Grand Central” di John Coltrane è aperto dal gruppo all’unisono con un bel ritmo rapido e De Vito si lancia subito in un assolo pazzesco, sostenuto con vigore dalla batteria.
Sarà ancora De Vito protagonista delle melodie più belle nel secondo set a cominciare da “Old devil moon”. In “Just by myself” di Benny Golson, Eberle estroso accompagna gli altri raccontando una sua versione del tema principale. Comincia a farsi più presente ed energico anche Rossi ed in “Namely you”, suonato con trasporto e sentimento, anche Amarisse si prende degli spazi suoi, sebbene il suo assolo sia inframmezzato da brevi interventi dei fiati.
La serata si chiude con il dinamico “The night has a thousand eyes”.
Laura Mancini
Musica